Per celebrare i 60 anni dalla nascita, con il fondamentale contributo del Comune di Orvieto voluto dal sindaco Giuseppe Germani, il dr. Armando Fratini nel 2018 ha pubblicato il libro “La Staffetta del Corpus Domini 1958-2018. 60 anni di storie, aneddoti, pagine di sport”, con la prefazione del Presidente del CONI Giovanni Malagò. Ne sono state stampate 500 copie, parzialmente distribuite nelle librerie, le rimanenti copie sono stoccate nei magazzini del Comune di Orvieto.
Il libro contiene tutto quello che è stato raccolto sulla Staffetta: foto, aneddoti, materiale tecnico, ricordi dei protagonisti. In evidenza, il forte e profondo legame della manifestazione con la festività del Corpus Domini, la storia, la religione e i personaggi sportivi e non della città. Ma il libro vuole essere anche un vademecum per le nuove generazioni che vorranno affacciarsi all’evento, inclusi i preziosi consigli degli Anterioni e un “dietro le quinte” dell’evento tutto da gustare. L’ultima parte del libro è dedicata ai risultati e alle statistiche in 60 anni di storia a cura di Marco Gentili, che ha firmato anche la veste grafica. Non manca persino l’elenco completo di tutti gli alteti che hanno preso parte ad almeno una edizione della corsa. Il ricavato delle offerte, nell’ambito del progetto “Art Bonus”, sarà utilizzato per contribuire ai lavori del restauro del portico di S.Andrea. Su queste pagine troverete completamente aggiornata la storia tecnica e agonistica della manifestazione.
Con questo sito vogliamo mettere a disposizione di tutti il materiale raccolto finora, chiedendo al contempo -a chi ne fosse in possesso-, di inviarci i propri ricordi, i commenti, eventuali correzioni, curiosità, foto o quant’altro al nostro indirizzo orvietodeiquartieri@gmail.com, per arricchire di notizie e aneddoti e disegnare meglio la storia della “STAFFETTA DEI QUARTIERI DEL CORPUS DOMINI”.
Qui di seguito un piccolo estratto dei contenuti del libro:
La storia della Staffetta del Corpus Domini
La Staffetta del “Corpus Domini dei Quartieri” è nata nel lontano 1958 con il nome di “Fiaccola della Verità”. Un gruppo di sedicenni del Centro Turistico Giovanile, associazione di ispirazione cattolica, assecondati e guidati dal Vescovo di allora – S.E. Mons. Francesco Pieri -, immaginarono e crearono un evento che ripercorresse il tragitto compiuto dal Sacro Lino del Miracolo Eucaristico, da Bolsena ad Orvieto.
La corsa voleva simboleggiare la Fede “che passa veloce e sicura come la traslazione delle Reliquie”; con la fiaccola del vincitore. Attesa al suo arrivo da una moltitudine di persone, venivano accesi i ceri votivi prima della messa, che, nella Cappalla del SS Corporale, dava inizio alle celebrazioni della Festività del Corpus Domini. Alla staffetta della “Fiaccola della Verità” veniva dato grande risalto sugli articoli dei giornali dell’epoca, ma non si parla mai dei vincitori della corsa, perchè seppur tra le squadre dei vari paesi ci fosse un sentito agonismo, a prevalere era l’aspetto religioso della manifestazione. La premiazione avveniva sul sagrato del Duomo la domenica successiva.
La gara negli anni ha mutato i suoi connotati tecnici e regolamentari: il percorso è variato, i partecipanti sono spesso cambiati (i Comuni del Comprensorio; Bolsena con i Quartieri; Orvieto contro città vicine come Arezzo, Terni, Civitavecchia, Perugia; i Quartieri con la SMEF; infine la formula, che sembra definitiva, con solo i 4 Quartieri), ma la sua essenza è rimasta la stessa: una manifestazione che non avrebbe un cuore e un’anima se non fosse legata alla festività del Corpus Domini.
E’ una serata, quella, nella quale gli atleti, “la meglio gioventù”, si mettono in gioco dando il 101% di quanto hanno nelle gambe e nei polmoni, nella ricorrenza più significativa per Orvieto: l’emissione della Bolla Transiturus da parte di Papa Urbano IV, che istituiva la festività del Corpus Domini, un anno dopo l’avvenimento del miracolo Eucaristico di Bolsena. Anche la città in quei giorni dà il meglio di sé, si veste a festa con i colori dei suoi quartieri, con gli stendardi, con gli altoparlanti che narrano del suo glorioso passato, facendoci gonfiare il petto d’orgoglio. Questa ricorrenza, rappresenta ancora l’unico avvenimento in cui l’Orvietano un po’ cinico e distaccato, con quel senso di ingiustificata superiorità (se non per la sua storia) che lo caratterizza, si concede e partecipa: gli uomini ed i ragazzi sfilano con il Corteo Storico, le donne e le ragazze danno vita al Corteo delle Dame, altri formano il gruppo dei popolani, altri partecipano alla composizione della processione religiosa, gli atleti si impegnano nella staffetta. Quest’ultima ha anche il merito di dare ad ognuno una squadra da sostenere ed incoraggiare, con un tifo antico e sentito. Nei giorni che si avvicinano alla gara ti chiedono come va la preparazione, le possibilità del quartiere di ben figurare, o anche: “ma io di che quartiere sono?” Vogliono prendere parte. Guardate gli occhi e le espressioni dei presenti agli arrivi nelle vecchie foto, quanto entusiasmo traspare!
Questo evento ormai è comune ed unisce più generazioni, i nonni, atleti delle prime edizioni vedono oggi correre i nipoti, e per molti , come per me, le sensazioni sono rimaste le stesse di quando ero ragazzo.
Ricordo che adolescenti, in quelle meravigliose serate di giugno, andavamo in Confaloniera per vedere giù, lontano, lungo la Patarina, le luci delle moto e i corridori passare, poi di corsa a Porta Romana, per vederli di nuovo e Fernando Scattoni, Luciano Fringuello, Stocchetti senior, Carlo Moscatelli e tutti gli altri erano atleti inarrivabili. Poi invece è toccato anche a noi, e la partecipazione si è prolungata negli anni: io ho disputato la mia prima staffetta nel 1972, poi mi sono ritrovato a partecipare come Master 30, e nel 1996, da Master 40, ho corso la mia frazione in 2’45” , contribuendo alla seconda vittoria dell’Olmo. L’ultima staffetta da frazionista l’ho affrontata nel 2002, insieme ai miei figli Adriano e Nicolò, che all’epoca avevano rispettivamente 17 e 15 anni.
E così come me tanti altri: i Pedichini, gli Stocchetti, i Moscatelli, i Ciriciofolo, i Fringuello, i Paradiso, i Ferrari, i Sangiovanni, ecc..
Un’altra caratteristica che contraddistingue questa gara è il grande rispetto che gli atleti hanno gli uni degli altri, per la consapevolezza che “Only the Brave“, solo i coraggiosi si concedono alla tenzone e accettano di affrontare sia la durezza della gara, sia il rischio di essere superati dagli avversari di fronte all’ intera città, e nel ricordo della partecipazione c’è l’orgoglio per la propria prestazione reso più vivo dalla considerazione e ammirazione anche per l’avversario, sia vincente che sconfitto. Le animate discussioni tra gli Anterioni che accompagnano le vigilie della gara, magicamente si spengono alla partenza, e si sciolgono in un abbraccio comune ed in un applauso ai vincitori.
LA STAFFETTA DEI QUARTIERI fino agli anni ’90 venne organizzata con profusione di mezzi dall’Azienda del Turismo e dal Comune di Orvieto, con un comitato organizzatore ricco di personalità dello sport Orvietano e della politica e nel 1966-’67 e negli anni ’81-86 anche con la collaborazione del Comune di Bolsena e della Pro Loco. Poi dal 1987 si corre sul giro soprannominato “della Morte”, per l’intensità delle energie richieste per il suo compimento in velocità. Sono circa 950 metri che si snodano in un anello che core il tregitto Duomo-via Soliana- Piazza Marconi-Teatro Mancinelli- Torre del Moro – Duomo. Gli Anterioni nei primi anni, avevano a disposizione ogni anno una somma (un milione ciascuno) per la squadra. Solitamente questi fondi venivano destinati agli omaggi da consegnare a ciascun atleta e ad una cena nei giorni che seguivano la gara. Poi questi finanziamenti sono venuti a mancare: il Comune ha garantito le spese e la logistica, la Libertas Orvieto l’organizzazione sul campo e gli Anterioni e gli atleti hanno continuato a organizzare le squadre per il solo piacere di farlo. La manifestazione ha messo radici profonde ed è stata presa consapevolezza della sua importanza e dei valori che trasmetteva. Nel 2009, su iniziativa del dirigente dell’Ufficio sport – Dr.ssa Carla Lodi -, sono stati contattati, e in qualche modo intervistati, gli ideatori della prima edizione del 1958, l’arch. Alberto Satolli e Piero Bufalini. Quest’ultimo aveva conservato i testimoni della prima edizione, c’era dell’ottimo materiale fotografico d’epoca….E’ nata così l’idea di fare un piccolo opuscolo con le notizie, le foto a disposizione e i commenti dei protagonisti storici. Da quel momento non ci siamo più fermati: siamo riusciti a ricostruire quasi completamente l’albo d’oro, molto materiale me lo ha fornito inizialmente Ennio Colombini, poi fondamentale è stato il contributo di Piero Bufalini che, tramite la famiglia Cingolani, ha scoperto foto storiche delle cerimonie di esposizione del SS Corporale dopo l’arrivo della staffetta da Bolsena. Fernando Scattoni ci ha portato il diploma e foto delle edizioni 1959 e successive, la Sig.ra Ciambella ci ha dato i preziosi negativi del padre fotografo di alcune annate e piano piano altri hanno contribuito con notizie e foto.
Oggi abbiamo un albo d’oro quasi completo e per gli ultimi 20 anni abbiamo le formazioni con i tempi di tutti i partecipanti. Così passo dopo passo, come degli investigatori, facendo confronti tra foto, ricordi, classifiche conservate, possiamo dire di aver ricomposto molto di questa storia lunga quasi 60 anni. Nei giorni della festività del Corpus Domini 2011 e 2012 è stata allestita una mostra, molto apprezzata, dove gli appassionati hanno potuto ritrovare ricordi e immagini anche del loro passato. Tra i personaggi più importanti e atleti di livello nazionale ricordiamo: Luca Coscioni (Presidente dei Radicali Italiani e portavoce della battaglia sulla ricerca scientifica), Andrea Stella (ingegnere di macchina della Ferrari di Alonso), Marco Mencarelli (C.t. della Nazionale Italiana di Volley), Tonino Viali (atleta Olimpico a Seul sugli 800 metri). I recordman del giro Giuliano Baccani (Campione italiano assoluto m.5000 nel 1993) e Stefano Sinatti, entrambi con 2’23”, e gli atleti di casa il più titolato Stefano Mogetti ( 1° Campionati Italiani Juniores Indoor sugli 800 mt (Milano). 1° campionati Italiani Juniores di Società Indoor sugli 800 mt. Nazionale Italiana nell’incontro Italia – Ungheria Ancona febbraio 1984. Campione Umbro Junior sui 1.500 e sugli 800 mt.) Natale Mogetti che detiene il record per gli orvietani in 2’24″seguito da Fabrizio Gulino in 2’26” .
Armando Fratini
SI RINGRAZIA :
Comune di Orvieto, Ufficio Sport – Azienda Turismo di Orvieto – Libertas Orvieto – Orvieto Sport – Barbabella Franco – Bianchi Riccardo – Bonino Marco – Bufalini Piero – Ciambella Lia – Cingolani Paolo – Ciriciofolo Elisa – Ciuco Massimo – Colombini Ennio – Famiglia Coscioni – Della Casa Ferruccio – Fogliani Giorgio – Giusti Guizzardo – Lodi Carla – Mencarelli Marco – Moscatelli Carlo – Moscatelli Marco – Pace Roberto – Pedichini Andrea – Pelliccia Romolo – Poggioni Alfio – Riccetti Lucio – Scattoni Fernando – Scattoni Riccardo – Serafini Gianfranco – Vagni Annamaria – Yoghy Foto