Ciconia
Il nome di Ciconia, malgrado la statua della cicogna istallata su una piazza del centro, deriva da quello di donna Giaconia Marabottini, i cui figli nel 1579 vendettero una proprietà posta tra il fosso del Carcaione e il torrente Chiani, con gualchiera e una torre colombaia (detta la turchinetta), a Vincenzo Buzi. Che ne decise la trasformazione in villa, affidando il progetto all’architetto Ippolito Scalza, già incaricato della costruzione del palazzo di famiglia in via Soliana: l’impianto di forma rettangolare si sviluppa su tre livelli a valle e su due a monte, ha un apparato decorativo in basaltina e cornicione superiore a mensole. L’edificio era attraversato da un canale artificiale rettilineo ricavato dal Carcaione che ne strutturava il giardino all’italiana, e sul retro si sviluppava il parco, in parte conservato. I reinterri effettuati hanno determinato la scomparsa del canale e l’attuale accesso sul prospetto principale direttamente al piano nobile