Benano
Il toponimo attuale è anche nella forma medievale Venano, la cui etimologia richiama ‘vena’, sorgente. L’acqua è infatti la caratteristica principale di questa zona, ricca di copiose sorgenti (Tristi, la più famosa e anticamente sfruttata), caratterizzata dalla valle del torrente Romealla e dal fitto sistema di fossi che vi confluiscono.
Cenni storici (periodo medievale).
È l’antico castrum Benani nel Piviere di S. Donato, dal Catasto duecentesco (in Carpentier; Waley; Pardi), luogo di una famosa pace nel 1390 tra Muffati e Malcorini. Tale denominazione – castrum – può far ipotizzare una fondazione romana – su un preesistente sito etrusco (tombe nella zona; bottino etrusco di Tristi et al.; tomba volsiniese sul Citerno/S. Maria d. G.) – come castrum stabile sul tracciato della Traiana, in una zona strategica militarmente ma anche per la manutenzione continua di cui aveva sicuramente bisogno il percorso, qui caratterizzato da notevoli pendenze e terreni franosi. Il toponimo castrum ha anche un’origine bizantina; come sito strategico contrapposto ad altre posizioni controllate dai Longobardi, che da noi erano concentrate più verso la Montanea del Peglia.
Nella seconda metà del Duecento, a Benano insistono proprietà del più ricco dei signori d’Orvieto, dal Catasto del 1292: Simone di Ranieri di Guido, che qui possiede “in pertinentiis castri Benani, sub ripas castri Benani”. È lo stesso Simone de’ Filippeschi citato da Cipriano Manente, ghibellino sfegatato ed attivissimo, due volte podestà orvietano e di Benevento; braccio destro di Neri Della Greca, grande capitano del Popolo fondatore del palazzo del capitano.
Tuttavia, a Benano erano possedimenti anche dei Monaldeschi della Cervara, i discendenti di Cittadino di Beltramo (sempre sul Catasto del 1292). Ampliato dopo il 1313, da castro diverrà villa del contado orvietano.
L’area in cui si trova il castello di Benano, interessata verosimilmente dalla presenza patarina, o comunque di elementi eretici (locali, che avevano cioè abbracciato l’eresia, ve ne erano anche tra molti nobili; il casato dei Ranieri sarebbe fra questi; o in transito, per la via che collegava il percorso francigeno sull’Alfina – Val di Lago con quello romeo-teutonico, che scendeva da Allerona/Ficulle verso Orvieto), ricadeva altresì nelle pertinenze anche dei Cavalieri Templari, il cui dongione (quartier generale) era a Bardano.
Benano è riportato sulla prima carta del territorio orvietano nel 1334, all’epoca di Manno Monaldeschi, realizzata da Danti nel 1583 (da Bollettino ISAO 2002, S. Manglaviti).(dal Codice Diplomatico della Città d’Orvieto – L. Fumi ) La pace di Benano. 13 novembre 1390. Presso il castello di Benano, promotore Luca Monaldeschi conte di Bolsena, si stipula la pace fra i rappresentanti della fazione dei Muffati (detti anche Beffati) e quella dei Melcorini (o Malcorini); cioè, rispettivamente, fra Corrado Monaldeschi della Cervara (Beffati) e i due Malcorini, il conte Francesco Montemarte e Petruccio di Pepo Monaldeschi del Cane. Fu una pace famosa che si ricorda col motto: “la pace d’Orvieto; chi s’ha s’abbia”, in quanto vi si stabiliva che ognuno potesse riavere il proprio, tranne le fortezze. Nell’occasione, sempre in quel di Benano, prima di far rientro ad Orvieto, Muffati e Malcorini riformarono l’ufficio dei Presidenti della città, e aboliti i Signori Sette, vi sostituirono un magistrato di quattro cittadini, due per parte, che chiamarono “Signori Conservatori della Pace, presidenti al Popolo Orvietano”.
A Venano, nel novembre 1413, si attestò l’esercito di re Ladislao D’Angiò Durazzo, nella risalita da Roma, che aveva devastato, verso Firenze. Orvieto, in Tuscia e Todi erano state le uniche città sull’itinerario di marcia reale a non sottomettersi. Il 30 marzo 1432, papa Eugenio IV, concesse a Giacomo Vitelleschi di Corneto (Tarquinia) uno sgravio fiscale in favore dei suoi castellani di Benano, per la riparazione delle mura.
Nel 1473 il castello di Benano sarà lasciato dai Vitelleschi all’Opera del Duomo di Orvieto. Nel dicembre 1494 anche Benano, come altri castelli, Viceno, Castel Giorgio, sono travolti dalla cavalleria di Carlo VIII d’Angiò in discesa sui percorsi francigeni verso Napoli (Cesare Borgia, il duca Valentino, nel 1495, fatto cardinale, è governatore generale e legato pontificio di Orvieto; tra maggio giugno 1495 papa Alessandro VI, al secolo, Rodrigo Borgia, suo padre, si stabilirà con tutta la corte pontificia ad Orvieto per non incontrare Carlo VIII nel rientro da Napoli).
Nel 1497 Giovanni Savelli, signore di Benano e Rignano Flaminio, da Castel Rubello con 400 fanti attacca Giorgio della Rovere, nipote del Vescovo di Orvieto, a Castel Giorgio che sarà conquistato e distrutto. Il Savelli nel 1499 arresta a Benano, su ordine del papa AlessandroVI, alcuni cittadini che si sono rifiutati di consegnare del foraggio alle truppe di Giovanni Carillo, condottiero aragonese al soldo del papa. Sempre il Savelli nel giugno 1503 commissiona ai suoi balestrieri a cavallo l’assassinio del nemico personale Morello da Benano.
DATE IMPORTANTI A BENANO :
28/29 GIUGNO Santi Pietro e Paolo, unica parrocchia di Orvieto dedicata 11 Agosto Festa della Madonna della Neve la festa più sentita.
La statua della Vergine viene portata in processione per le vie del borgo.
” CALDARROSTE BENANESI ” solitamente in novembre
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