Rocca Ripesena
Un secondo itinerario, che si diparte dal precedente a Sferracavallo, oltre il ponte sul Fosso la Nona (detto ponte di Felicetto) conduce a Rocca Ripesena, una sorta di Orvieto in miniatura, con la differenza che l’abitato si è sviluppato alla base della piccola rupe, e non sulla sua sommità. Il castello di Rocca Ripesena è ricordato nel catasto del 1292 come castrum all’interno del piviere di San Donato; il centro si organizza longitudinalmente, su due strade parallele molto lunghe, fino a raggiungere un poggio dove, dalla parrocchiale progettata da Carlo Zampi (nipote di Paolo il restauratore del Duomo nel 1890), si gode un panorama su Orvieto di particolare intensità anche emotiva. Dalle documentate soste del papa Adriano IV e dell’imperatore Arrigo VII si deduce che l’itinerario che, per Benano e Torre Alfina, recava alla Francigena ad Acquapendente, era ben conosciuto nel medioevo. Ed ancora di più se si considera la presenza del cosiddetto Palazzone (il Palazzo sotto Rocca di Ripeseno), un edificio la cui forma ricorda quella dei palazzi pubblici medievali, come quello del Popolo a Orvieto: ma la sua funzione era un’altra. Infatti, fu fatto costruire attorno al 1299 dal Cardinale Teodorico di Ranieri, a cui si attribuisce anche l’edificazione del palazzo antistante la chiesa di S. Cristina a Bolsena, con una tipologia essenzialmente residenziale. Dalla sua ubicazione di relativo isolamento nel contado in prossimità di Orvieto, si può pensare che l’edificio possa essere stato costruito come hospitalis, nel senso di ostello per prelati e viandanti o stazione di posta per pellegrini diretti a Roma nel 1300 per il primo giubileo.
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