Torre S. Severo
Il toponimo di Torre San Severo è citato per la prima volta in un atto del 1462, quando il feudo passò alla Badia dei SS. Severo e Martirio. È imponente, come caput della struttura urbana, il cosiddetto Palazzone, struttura tardo-rinascimentale che ingloba alcune fortificazioni nel braccio Ovest, risalenti alla prima metà del ‘300, dove è riconoscibile un grande vano quadrato, probabilmente l’antica struttura di una grande torre. Alla fine del XV secolo la struttura del torrione perse la sua antica funzione di fortificazione per diventare un distaccamento dell’Abbazia dei SS. Severo e Martirio e per assumere i caratteri di una abitazione. Il torrione venne infatti abbassato e venne ampliato attorno ad uno spazio centrale. Girolamo Simoncelli, eletto cardinale nel 1554, si fece assegnare il palazzo dalla Camera Apostolica per ristrutturarlo a residenza estiva con una pianta a tre lati di un quadrato, con ampia scalinata. Un ciclo di affreschi di Cesare Nebbia decora una sala dedicata ai temi astrali del proprietario; e per altri lavori furono chiamati gli stuccatori, i pittori e i decoratori impegnati in quegli anni nei lavori del duomo di Orvieto (decorazione delle navate laterali, distrutte nel 1890). Una nuova sistemazione del palazzo fu tentata da Francesco Maria Fedeli durante il XVII sec.; la struttura venne compromessa dal terremoto del 1695, detto di Bagnoregio, e subì altri danni durante l’ultima guerra.[flagallery gid=20]